Metodo PKrep

Metodo PKrep

Premessa

Il test kinesiologico, basato sul controllo del tono muscolare, permette tra l’altro di lavorare con semplicità e precisione sul nucleo emotivo profondo della persona.
Sono sufficienti alcuni facili test per individuare le emozioni che danno molto spesso origine a tanti nostri disturbi.
Con una semplice indagine emozionale e delle semplici tecniche di superamento si ottiene un positivo rimodellamento del nostro bagaglio psichico.
Quasi tutti i metodi di psicoterapia si basano essenzialmente sulla comunicazione attraverso la parola. Una volta esposto il problema, il paziente deve riuscire a ritrovare nella sua memoria, più o meno cosciente, l’origine o le radici del problema stesso.
Attraverso le libere associazioni, l’ipnosi, il disegno e altre modalità di espressione corporea si tenta di superare la barriera esistente tra attività cosciente e inconscia.
Altri indirizzi terapeutici si rivolgono più direttamente alla modifica del comportamento e delle risposte patologiche. In particolare, si focalizzano sul presente e sui possibili sviluppi positivi del comportamento, ma senza agire sulle ragioni più profonde che stanno all’origine di determinati comportamenti e senza poter valutare se gli eventuali cambiamenti siano veramente adeguati alla specifica persona in quello specifico momento della sua vita.

 

Il metodo PKrep

Il metodo PKrep si fonda sulla concezione, ben dimostrata, che ogni persona venga al mondo, cioè sia concepita, con un nucleo di precise esigenze, che chiameremo “originarie” o “fondamentali”.
Queste esigenze di accoglienza, accettazione, valorizzazione, nutrizione, rispetto, correzione e aiuto nello sviluppo del proprio destino, e che possono essere espresse, nel loro insieme, con la parola “amore”, sono presenti in ogni essere umano fin dalla fase del concepimento, in una forma che è, a un tempo, specifica per ogni persona e fondamentalmente simile per tutti.
Che queste esigenze siano presenti fin dal concepimento è documentato dal fatto che ogni risposta mancante o inadeguata a esse, fin dal tempo prenatale, è in grado di creare patologia e dolore.
Ogni esperienza vissuta si configura come risposta più o meno adeguata al nucleo personale di esigenze originarie, ed è pertanto in grado di modellare il carattere della persona e la sua visione della realtà esterna e interna.
Questo modellamento, che può essere di segno positivo o negativo, conduce alla formazione di uno specifico programma o “copione” personale. In altre parole, ogni persona traduce “in azione” la propria concezione o visione della realtà.
Attraverso l’impiego del test kinesiologico è possibile identificare la precisa componente emozionale che sta alla base di qualsiasi problema, e di indagarne l’origine e lo specifico contesto in cui si è formata.
Grazie a questo metodo è dunque possibile accedere con facilità alla cosiddetta “scatola nera” personale, cioè a quel nucleo, perlopiù inconscio, di ricordi e di ferite che risalgono ai primi tempi dell’esistenza, compreso il periodo prenatale. Ci fornisce l’opportunità di studiare e di comprendere in modo molto più ampio e profondo il significato della stessa esperienza vissuta sia nei primi anni di vita sia nel tempo prenatale.
Attraverso il test, l’operatore sceglie specifiche tecniche adeguate alla situazione per tentare di superare le varie ferite emozionali, con il risultato di accedere a una nuova e più corretta percezione della realtà esterna e interna.
Le indicazioni di questo metodo, come si può facilmente intuire, sono svariate, perché più che alla patologia si rivolgono alla persona e alla sua disponibilità a evolvere verso uno stile di vita più congruente e armonico.
Può valere comunque la pena di soffermarsi su alcune situazioni che dal metodo PKrep possono ottenere un particolare beneficio:
– le fobie e gli attacchi di panico,
– tutte le problematiche affettive e sessuali
– il rapporto disturbato con il cibo o con la propria corporeità.
Un capitolo di particolare interesse è poi costituito da tutte quelle circostanze in cui la persona avverte delle difficoltà nell’affrontare delle prove: esami, concorsi e gare sportive.
Per finire, va sottolineata l’inedita possibilità di aiuto alle gestanti di migliorare il rapporto con il figlio che portano in grembo.
Infatti ogni donna in gravidanza tende, anche senza averne spesso alcuna coscienza, a riversare sul nascituro le stesse emozioni che ha vissuto nella sua esperienza prenatale. Enucleare precisamente tali emozioni, molto spesso negative, e cercare di superarle, permette di realizzare un rapporto madre figlio del tutto diverso e ben più sano, che lascerà una traccia indelebile in tutta l’esistenza del nuovo nato.

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