Per prima cosa va chiarito che un problema di tipo odontoiatrico molto spesso non riguarda soltanto la dentatura e la cavità orale.
In altre parole un problema masticatorio più o meno evidente può avere ripercussioni negative su tutto l’organismo e allo stesso tempo molti problemi presenti in altre zone del corpo possono arrecare disturbi a livello odontoiatrico. Per esempio, una infezione o anche una semplice infiammazione che interessi un dente e i tessuti parodontali può ripercuotersi anche in altre zone del corpo o su organi piuttosto lontani.
Più semplicemente un’otturazione a base di amalgama può costituire una fonte notevole di tossicità per tutto l’organismo.
Inoltre qualsiasi problema di occlusione dentale mette in tensione delle strutture muscolari che attraverso precise catene creano problemi posturali. A loro volta le alterazioni posturali possono innescare facilmente delle patologie dolorose, per esempio a carico del rachide cervicale o lombare. Anche un dente che apparentemente non presenti particolari patologie ma non sia posto correttamente nel suo alveo, può inviare dei segnali disturbanti di tipo neurologico e arrecare indirettamente dei problemi a muscoli e articolazioni in qualsiasi zona del corpo. Tra l’altro è stata verificata una specifica connessione tra i singoli denti e le varie strutture muscolari.
Se da una parte tutto ciò è stato studiato e accertato oltre ogni possibile dubbio, non è sempre altrettanto facile riconoscere con semplicità e precisione l’origine e l’entità dei vari problemi masticatori. Anche perché va considerato il fatto che non sempre tali problemi sono primari ma, al contrario, può succedere che siano conseguenti ad alterazioni organiche di vario genere.
Anche in questo caso la kinesiologia applicata ci fornisce un validissimo aiuto di tipo diagnostico e spesso anche terapeutico.
Innanzitutto con tale metodica si può facilmente valutare se un problema è di tipo discendente o ascendente. Se cioè parte dalla cavità orale per interessare altre strutture corporee oppure avviene il contrario.
Con una semplice T l, cioè a toccando il dente tra gengiva e colletto, si può identificare a quale livello si trova il disturbo anche in assenza di dolore. Come pure si può facilmente valutare la necessità di un byte e il relativo spessore.
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