Chakras

Chakras

I Chakras, sorgenti di energia

La teoria dei Chakras affonda le sue radici in tempi assai remoti. Le più antiche testimonianze risalgono al III millennio a.C. nell’area geografica che oggi corrisponde all’India, Nepal e Tibet. In Europa le testimonianze più antiche si hanno intorno al V-VI secolo d.C.
Anche se le teorie e le pratiche legate ai Chakras si sono sviluppate in un contesto storico e culturale molto diverso dal nostro, possono risultare della massima utilità anche per i medici e i terapisti moderni. Come alcune decine di anni fa si iniziava a parlare in Occidente di agopuntura cinese e successivamente tanti medici e pazienti hanno potuto sperimentarne l’efficacia terapeutica, oggi si va diffondendo anche da noi la conoscenza relativa ai chakras.
I Chakras sono importanti centri di energia vitale presenti nell’organismo i quali possono aiutarci a comprenderne meglio il funzionamento. Inoltre, sono un prezioso strumento per salvaguardare ed eventualmente ripristinare una condizione di autentica salute a tutti i livelli.
Chakra, letteralmente, significa “ruota” o “cerchio” e indica il flusso energetico di tipo rotatorio presente in alcuni distretti corporei.
Esistono chakras principali e secondari. I chakras principali sono collocati nella zona mediana del corpo, seguendo il tragitto del rachide.
Non è certamente necessario che medici e terapisti occidentali rinuncino alle proprie convinzioni o al proprio credo per lavorare sui chakras. È però indispensabile un’apertura verso un dato di conoscenza ulteriore senza negare a priori l’esistenza di realtà che non fanno parte del nostro sapere acquisito.
Il primo passo da fare per muoversi nel campo dei chakras è, come in altri campi terapeutici, imparare a pensare in termini di non sola materia bensì anche di energia.
Il secondo passo consiste nel non separare l’aspetto corporeo da quello della sfera emozionale.
Per portare un esempio, attraverso i meridiani dell’agopuntura si veicola un flusso energetico di tipo prevalentemente elettrico. Siamo in grado di vedere la corrente quando attraversa un conduttore o una bacinella d’acqua? Certamente no, eppure il flusso di corrente esiste e produce i suoi effetti sensibili.
Che cosa si muove nei chakras? Un flusso rotatorio di energia vitale.
Energia che influenza, “nutre” indistintamente organi ed emozioni.
L’esistenza di un preciso campo energetico che contorna ogni organismo vivente è stata ampiamente documentata dall’uso della fotografia Kirlian. Inoltre basta “allenarsi” per qualche tempo per riuscire a sentire questa energia con le proprie mani, come si percepisce il laccio di una scarpa o la chiave di accensione della nostra auto.
Lo squilibrio energetico di un chakra può generare sintomi a due livelli.
Il primo livello è rappresentato dai disturbi degli organi e delle funzioni corrispondenti alla zona di influenza del chakra stesso.
Si potranno pertanto avere disturbi gastrici in caso di squilibrio energetico del III chakra.
Il secondo livello è dato da quell’insieme di atteggiamenti ed emozioni che coinvolgono più direttamente e globalmente la sera psico-emotiva.
Sempre con riferimento al III chakra, potrebbe trattarsi di qualche difficoltà a esprimersi in modo equilibrato in campo sociale e professionale, una situazione che fa di frequente sfondo alle personalità cosiddette “ulcerose” o “gastritiche”.
La coesistenza in un soggetto di sintomi su entrambi i livelli costituisce indicazione ancora più palese della necessità di trattare il chakra interessato.
Le modalità di trattamento di un chakra possono essere svariate e si va, per citarne solo due, dalla stimolazione di specifici punti di agopuntura fino all’esecuzione di esercizi appositamente studiati.
Un metodo molto semplice e che può risultare complementare a qualsiasi altro si avvale della somministrazione di un composto omeopatico specifico.

I sette chakras principali e i tre chakras individuati dal dottor Smacchia
Nella tradizione più classica i chakras principali sono sette ma nella mia esperienza ho ritenuto necessario aggiungere a questi:
– il chakra specificamente collegato alla genitalità, che ho denominato 1bis
– i chakras relativi alle ovaie che, per il loro collegamento col chakra due, ho scelto di chiamare chakra 2bis destro e 2bis sinistro.
Di conseguenza, i chakras salgono da sette a dieci.
A ogni chakra è collegata una frase “terapeutica” che può essere di grande aiuto sia per comprendere meglio la funzione emozionale del chakra stesso sia l’indicazione terapeutica, cioè quale posizione umana guardare e tenere per superare le eventuali disfunzioni legate a uno o più centri energetici.

Approfondimenti, significato e funzioni dei principali chakras

Chakra 1

A partire dalla base del tronco e della spina dorsale, il primo chakra nutre energeticamente tutti quelli successivi.
È facile pertanto che un serio disturbo a questo livello generi uno squilibrio in tutto il sistema energetico.
A livello del primo chakra è situata la fonte della forza vitale, della volontà di vivere e di esistere nella propria concretezza eindividualità.
Di conseguenza vi è uno stretto collegamento anche con la consapevolezza e l’accettazione del proprio valore e della propria consistenza, che non possono sussistere senza un autentico radicamento, l’appartenenza a una storia, a un luogo, a delle persone.
La base della vita è legata anche al soddisfacimento dei bisogni primari: affetto, cibo, protezione, sicurezza.
Perdere il proprio baricentro e percepire la mancanza di un valido punto di appoggio può generare forti paure e scatenare sentimenti di autodistruzione o di collera e violenza.
Anche la sessualità può bloccarsi in modo più o meno evidente o andare incontro a varie forme di perversione.
Localizzazione:
proiezione della punta del coccige-perineo
Organi collegati:
scheletro-gambe-retto-genitali-surrenali (funzione)
I disturbi di tipo generale e psicoemotivo corrispondenti al primo chakra possono essere desunti con facilità dalla descrizione generale riportata sopra. Per esemplificare, possiamo sottolineare tutte quelle situazioni di instabilità emotiva, legate a insofferenza e inquietudine, come se non si trovasse mai una solida base dove appoggiare i propri piedi, e quando manchi il senso della propria consistenza personale e del proprio valore.
Vi rientra inoltre tutto ciò che ricorda l’autodistruzione, come le malattie autoimmunitarie, gli atteggiamenti violenti assunti nei confronti di sé o degli altri, alcuni blocchi o perversioni inerenti la sfera sessuale.
L’instabilità generale, le paure profonde, in particolare del rifiuto e del fallimento o anche della totale distruzione di sé, conducono facilmente a un rifiuto del cambiamento, con conseguente rigidità, autoritarismo e un eccesso di critica negativa. Tutto ciò faciliterà, a sua volta, l’insorgenza di situazioni di stress, anche per la cronica difficoltà di lasciarsi andare e sperimentare un sano rilassamento.
I disturbi organici più frequentemente in gioco sono in relazione con gli organi specificamente collegati a questo chakra. Perciò saranno prese in considerazione tutte le patologie che si manifestano a livello osseo, locali o generali, degenerative o infiammatorie, con una speciale attenzione a quelle sostenute da meccanismi autoimmunitari.
Citeremo poi le sciatalgie, le patologie del ginocchio e del piede; i problemi emorroidari e le retto coliti, i disturbi collegati alla funzione surrenale, una certa instabilità pressoria e infine qualsiasi patologia carico degli organi genitali esterni.
La stessa bulimia da una parte e l’anoressia nervosa dall’altra possono essere in stretto rapporto con una disfunzione del primo chakra, in questo caso associata a una turba del chakra 3.

I sette chakras principali e i tre chakras individuati dal dottor Smacchia

Nella tradizione più classica i chakras principali sono sette ma nella mia esperienza ho ritenuto necessario aggiungere a questi:
– il chakra specificamente collegato alla genitalità, che ho denominato 1bis
– i chakras relativi alle ovaie che, per il loro collegamento col chakra due, ho scelto di chiamare chakra 2bis destro e 2bis sinistro.
Di conseguenza, i chakras salgono da sette a dieci.
A ogni chakra è collegata una frase “terapeutica” che può essere di grande aiuto sia per comprendere meglio la funzione emozionale del chakra stesso sia l’indicazione terapeutica, cioè quale posizione umana guardare e tenere per superare le eventuali disfunzioni legate a uno o più centri energetici.

Chakra 1 bis

Il chakra 1 bis può essere considerato come la proiezione anteriore del chakra numero uno e la sua funzione si colloca a metà strada, come se fosse un ponte, tra primo e secondo chakra.
Mentre il chakra 1 è più intimamente legato alla volontà di vivere e alla percezione della propria consistenza personale, e il chakra 2 è maggiormente associato alla volontà e capacità di riproduzione, l’1 bis è prettamente centrato sulla funzione sessuale, intesa come potenza, desiderio e passione, unitamente alla possibilità di provare un intenso piacere.

Chakra 2

Collocato a metà strada fra l’ombelico e l’osso pubico, il secondo chakra rappresenta il centro dell’energia creativa, intesa soprattutto in senso biologico e procreativo.
È collegato all’elemento acqua che sta all’origine di ogni forma vitale. L’acqua fertilizza e produce continuamente nuova vita.
A livello fisico risulta molto evidente il collegamento con linfa e sangue, poi con reni e vescica da una parte e con i liquidi amniotico e seminale dall’altra. Inoltre è legato con la funzione dell’apparato riproduttivo, specie di quello femminile.
Ad un livello più generale, il funzionamento di questo chakra influenza la nostra disposizione ad aprirci a relazioni interpersonali, specialmente con persone dell’altro sesso, e a tradurre in forma concreta il nostro potenziale creativo.
Anche l’incontro sessuale e l’unità con l’altro traducono una volontà di raggiungere un maggiore livello di completezza e di crescita vitale.
Un funzionamento disarmonico del secondo chakra si verifica spesso durante l’adolescenza, quando è più difficile riuscire a collocare bene le proprie energie sessuali, insieme alle spinte creative.
Purtroppo è possibile che queste problematiche si mantengano anche in seguito, soprattutto se si portano i frutti di un’educazione carente di tenerezza e di un sereno contatto corporeo.
Si può arrivare così a un rifiuto della capacità procreativa e della sessualità stessa.
Tutto ciò sarà quasi sempre accompagnato da scarsa autostima, da gelosia, senso di colpa, repressione dei sentimenti che, in una sorta di paralisi emotiva, renderanno la vita più arida e faciliteranno l’insorgenza di dipendenze di vario tipo.
Ciò che sembra bloccare maggiormente questo centro vitale sono le situazioni e i conflitti privi di sbocco, cioè senza possibilità di fluire e di evolvere.
È importante, in positivo, lasciare a sé stessi una reale libertà d’espressione, imparando a non trattenere le nostre emozioni più profonde e ad accettarne anche gli aspetti negativi nel tentativo di crescere ed evolvere.

Chakra 3

Il chakra del “plesso solare” traduce la volontà di espressione di sé nella realtà. Ciò comporta un’intraprendenza professionale, un tentativo di affermazione e di integrazione sociale.
Il corrispondente elemento simbolico è il fuoco che evoca immagini di luce, calore, energia, attività.
parte Del resto, lo stesso nome – plesso solare – fa riferimento esplicito alla principale fonte energetica del nostro frammento d’universo.
Il binomio pancreas-stomaco costituisce la principale centrale energetica dell’organismo umano, specie nell’ottica della Medicina cinese (senza dimenticare la funzione del fegato e del diaframma).
Questo chakra alimenta il sentimento di sé all’interno dell’universo, unitamente a un sano desiderio di espansione e crescita.
Esso riguarda inoltre la capacità di interagire con gli altri per costruire una vita sociale. Il desiderio di esistere e di esprimersi si dà una forma concreta e sociale.
A un funzionamento insufficiente corrisponderà un atteggiamento di pigrizia, depressione e avvilimento di fronte alle problematiche della vita. Partendo da una sfiducia nelle proprie capacità, si scorgeranno ovunque ostacoli tali da impedire di realizzare le proprie aspirazioni più naturali e profonde.
Così, per evitare ogni rischio, non si sarà aperti ad affrontare la cosiddetta “lotta per la vita”.
Quando questo chakra funziona in maniera disarmonica si potranno ritrovare persone iperattive che tenteranno la scalata sociale e la conquista di un benessere economico a scapito di un equilibrato flusso emotivo, senza comunque raggiungere una effettiva percezione del proprio valore personale.

Chakra 4

Come il cuore nutre tutto il corpo attraverso la circolazione sanguigna, anche il quarto chakra sembra svolgere una funzione centrale dinutrimento di tutti gli altri.
Si trova proprio al centro, fra i tre più bassi legati soprattutto gli aspetti fisici e i tre superiori forniti di diversa potenzialità.
L’armonia dei sentimenti e ogni ricerca di relazioni intime e profonde è collegata al buon funzionamento del chakra del cuore. È detto anche chakra dell’amore perché condiziona la nostra capacità di ricevere e donare amore. L’amore vero tende all’unità e all’armonia con tutto l’universo ma è necessario comprendere che passa necessariamente attraverso l’amore e l’accettazione piena di noi stessi: un amore e una “compassione” per noi stessi così come siamo. In altre parole, una disposizione a onorare noi stessi nella consapevolezza e nel rispetto della nostra bellezza interiore. Questo è un prerequisito indispensabile per dire di sì agli altri e alla vita in generale.
Un funzionamento insufficiente di questo chakra, legato quasi sempre aesperienze affettive vissute negativamente nella prima stagione della vita, ci renderà molto vulnerabili di fronte a successivi rifiuti e tradimenti. Spesso sentiremo il bisogno di chiuderci nel nostro guscio protettivo e ogni ulteriore insuccesso sarà per noi una conferma negativa della nostra errata posizione.
A un funzionamento disarmonico può corrispondere un desiderio di donare continuamente agli altri senza passare per una comprensione, accettazione e crescita di noi stessi. Alla fine ci sentiremo delusi se i nostri sforzi non saranno debitamente apprezzati e faremo fatica ad accettare e ad aprirci all’amore da parte degli altri.
Sul piano fisico tale atteggiamento è spesso accompagnato da un torace eccessivamente espanso che funge come da corazza di difesa.

Chakra 5

Questo chakra, situato in prossimità della tiroide, risulta ben collegato al funzionamento di tale ghiandola.
La tiroide infatti condiziona il livello metabolico e la produzione di energia. Una buona funzione tiroidea influenza positivamente la nostra capacità di essere attivi e dinamici rendendoci più sensibili ed espressivi. Al contrario una funzione insufficiente determina un atteggiamento di maggior passività e introversione.
La prossimità del quinto chakra con le corde vocali rende bene l’idea del collegamento con l’espressione attraverso la parola.
Comunicazione, espressione attiva, trasmissione dell’esperienza e delle emozioni sono tutti termini collegati.
Il flusso energetico di questo chakra favorisce l’espressione adeguata di sentimenti e idee.
Esprimere adeguatamente la realtà comporta innanzitutto di saperla accogliere il più possibile nella sua oggettività, per confrontarla poi con la nostra verità interiore.
Collocato tra emozione (chakra 4) e corretto giudizio (chakra 6), questo chakra dovrebbe essere collegato in positivo a una comunicazione congruente, che avviene quando i messaggi verbali e non verbali sono sinceri e coincidenti, onorando in tal modo la verità.
Se tale meccanismo subisce dei blocchi tenderemo a esprimerci con poca sincerità verso noi stessi e gli altri.
Il corretto funzionamento di questo centro energetico aiuta a essere realisti e ad accettare i nostri limiti e i nostri sentimenti senza paura di esprimerli. Al contrario, un blocco di questo livello porterà una rigidità espressiva. Tenderemo quindi a nascondere il nostro vero io e a non comunicare i nostri veri sentimenti.
A volte si può percepire come un nodo alla gola e il timore del giudizio degli altri porterà a trattare in prevalenza di argomenti concernenti l’aspetto esteriore della vita.
Un atteggiamento difensivo può anche condurre a un modo di parlare freddo e formale o, a volte, anche violento e rozzo, per non concedersi alcun segno di debolezza e per apparire forti a ogni costo.
A volte è la paura di ferire gli altri che ci porta a non esprimere ciò che sentiamo.
Va detto infine che si possono trovare svariate modalità per esprimere creativamente la propria interiorità.

Chakra 6

Detto anche chakra del III occhio, è particolarmente collegato con la funzione visiva.
Ma oltre alla normale funzione del vedere, qui si intende piuttosto una capacità di intuire, di immaginare, di visualizzare e soprattutto di valutare e giudicare adeguatamente la realtà.
In altre parole la funzione positiva di questo chakra è quella di sostenere la conoscenza di verità profonde che vanno al di là dell’aspetto superficiale e materiale delle cose.
Se invece la nostra capacità di valutazione e giudizio rimane bloccata a dei falsi modelli generati da esperienze legate al nostro passato, saremo condizionati a valutare la realtà con una serie di pregiudizi.
Perché questo chakra possa funzionare bene, occorre imparare o reimparare a concentrarsi, meditare, pensare con calma e profondità. Per tutto questo occorre trovare adeguati momenti di silenzio e soprattutto sfuggire il più possibile al bombardamento incessante della pubblicità e dei mezzi di comunicazione di massa. Anche le troppe informazioni finiscono quasi sempre per alterare un vero sapere ed un’autentica capacità di riflettere e valutare correttamente.

Chakra 7

Il chakra numero 7 o “della corona” si apre verso “il cielo” e permette la connessione con delle realtà superiori e trascendenti. L’apertura alladimensione spirituale può realizzarsi a vari livelli ma rimane comunque un’esigenza fondamentale.
Conoscere il senso della vita, considerare la realtà in una prospettiva più ampia, desiderare un amore più grande e completo del nostro livello umano, sono esigenze che si possono aggirare o rimuovere temporaneamente ma che nel profondo non sono eliminabili.
Le risposte risultano certamente diverse a seconda delle nostre esperienze ed elaborazioni, ma la consapevolezza e l’accettazione di essere parte di un tutto e l’apertura al senso ultimo della realtà sono indici di un chakra 7 ben funzionante.
A sua volta, l’attenzione a questa apertura (per esempio, attraverso la meditazione e la preghiera) può favorire la funzionalità del chakra, realizzando un positivo senso di appartenenza e di pienezza.
La chiusura anche parziale di questo centro energetico condiziona una modalità di vita superficiale e gretta, impedendo lo sviluppo delle nostre potenzialità più profonde.
Va precisato che c’è un livello psicologico, particolarmente significativo nell’infanzia, in cui si avverte l’esigenza di sperimentare su di sé un amore incondizionato ed autenticamente rivolto all’interezza della nostra persona. La trascendenza per il bambino passa necessariamente attraverso le figure genitoriali dalle quali si attende una risposta adeguata alle sue esigenze più vere e profonde. In tal modo (e con il contributo ineliminabile del chakra 1) si attiva indirettamente anche il chakra del cuore, e solo così si realizzerà senza grosse difficoltà una buona capacità di donare amore incondizionato a se stessi e agli altri, e l’apertura a un’autentica spiritualità.

Approfondimenti

Frasi
1- Ritrovando il mio baricentro e una solida base d’appoggio, percepisco la mia esistenza con sicurezza e voglia di vivere.
1bis- Dono con gioia la mia ricchezza sessuale.
E desidero accogliere in me il dono dell’amore e dell’unità.
2- Io vivo la mia identità sessuale come capacità di incontro e di integrazione.
Lasciando che ogni parte di me fluisca liberamente sento che l’amore matura, si espande e si rinnova.
3- Io mi sento capace di realizzare le mie vere aspirazioni.
E posso riuscire a compiere le scelte necessarie per superare ogni eventuale ostacolo.
4- Rispettando il vero desiderio del cuore mi sento in unità con me stesso.
Sono fiduciosamente aperto ad essere amato e ad amare tutta la realtà.
5- Io esprimo liberamente e con sincerità i miei veri sentimenti.
E comunico in modo chiaro e diretto ciò che desidero.
6- Io posso guardare con chiarezza me stesso e la realtà senza chiusure e preconcetti.
E imparo a valutare correttamente al di là delle apparenze.
7- Io posso essere pienamente sereno perché sono voluto ed amato.
E posso sentirmi in unità con l’amore infinito che mi ha generato e mi fa in ogni istante.

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